A Padova ha sede la seconda università più antica d’Italia e la sesta al mondo. E’ stata fondata nel 1222 e ha avuto una storia molto importante per le scoperte a livello mondiale che nel corso dei secoli si sono susseguite, facendo di Padova la capitale scientifica del mondo tra il 1400 e il 1800.
Già nell’XI sec. esistevano maestri e dottori di legge che insegnavano la teologia e il diritto, le cui fonti risalivano all’epoca romana. Gli insegnamenti erano impartiti presso le abitazioni di privati cittadini o presso i monasteri.
Nel XIII dalla vicina Bologna (prima università del mondo) migrarono con una certa frequenza studenti e professori. Così a partire dal 1222 ebbe inizio una stabile organizzazione universitaria. La fama del nuovo Studio padovano crebbe rapidamente e attirò maestri e studenti stranieri provenienti da varie parti d’Europa come Francia, Spagna, Germania, Inghilterra e Polonia.
Il secolo XVI si caratterizzò per alcune importanti iniziative che contribuirono a riaffermare l’Università patavina come la più avanzata nella ricerca scientifica e nelle sue strutture. Ci riferiamo alla fondazione dell’Orto botanico (1545), il primo del mondo e all’edificazione del Teatro Anatomico (1595), primo del mondo che consentì all’Ateneo di porsi all’avanguardia nella scienza medica. Esso fu usato fino alle fine dell’800 ed è una struttura ellittica lignea a 6 giri.
Nella sala dei 40 è inoltre tuttora presente la cattedra di Galileo.
Nei Secoli le più grandi scoperte scientifiche furono fatte a Padova (dall’astronomia alla botanica alla chirurgia) questo perchè la Repubblica Veneta garantiva la massima libertà di parola e di espressione. Essa era l’unico Stato al mondo in cui si era veramente liberi e l’influenza della Chiesa nello Stato era nulla. Studenti e professori erano protetti dai soprusi degli inquisitori che condannavano chiunque dimostrasse idee religiose non conformi alla chiesa. Infatti anche Galileo quando uscì dalla Repubblica Veneta fu arrestato. Nel corso della sua lunga storia, l'Università di Padova fu luogo d'incontro di alcune tra le più importanti personalità europee ed italiane, tra le cui fila si annoverano personaggi del calibro di Leon Battista Alberti, Nicolò Copernico e Melchiorre Cesarotti. Dal 1592 per 18 anni consecutivi (definiti dall'interessato i migliori della sua vita), Galileo Galilei resse la cattedra di matematica presso l'ateneo patavino.
Da ricordare che il 25 giugno 1678 si laureò la prima donna al mondo: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.
All’università di Padova, che fu l’unica in Europa ad accettare gli studenti di religione ebraica, la presenza di studenti stranieri fu inoltre favorita per l’uso del latino come lingua franca. Gli studenti tedeschi, erano il gruppo più numeroso, e avevano tra l’altro la libertà di aderire al culto protestante e laurearsi senza convertirsi alla fede cattolica, come invece prescriveva una bolla papale.
Sin dall’inizio l’Università di Padova si era costituita come “Universitas scholarium”, una libera corporazione di scolari che stipulavano un contratto con i propri maestri. Il contratto prevedeva un reciproco vincolo: i maestri avrebbero trasfuso il loro sapere agli studenti che da parte loro si impegnavano a retribuirli. Gli insegnanti erano lettori: tenevano le lezioni leggendo e commentando i testi classici e sollecitandone l’interpretazione da parte degli scolari. Questi erano raggruppati in “nationes” secondo la loro provenienza geografica.
Il neolaureato riceveva dal proprio maestro il berretto dottorale, un anello d’oro e un bacio accademico. Da parte sua lo studente doveva sostenere parecchie spese: pagare i professori presenti alla cerimonia, i banchetti per i festeggiamenti e inoltre toghe, berretti, anelli e guanti da regalare al vescovo, ai relatori e ai vari docenti. Erano previsti regali anche per chi si occupava delle pulizie.
Oggi sono molto diversi i festeggiamenti in occasione delle lauree, dopo la discussione della tesi il laureato è vittima di scherzi e canzonature da parte dei suoi amici e parenti. Gli viene posta attorno al collo una corona d’alloro e davanti ai suoi conoscenti deve leggere “il papiro” un cartellone su cui compare la sua caricatura e il resoconto scherzosamente volgare della sua vita, specialmente gli anni universitari. Al ritmo della canzoncina “Dottore, dottore, dottore del buso del cul, Vaffancul! Vaffancul!” il povero laureato viene generalmente sottoposto agli scherzi che vogliono fare i suoi amici. I festeggiamenti nel giorno della laurea simboleggiano la fine della “bella vita da studente” e l’inizio di una nuova vita, quella lavorativa più seria e meno scherzosa!
Per quanto riguarda il Palazzo del Bò, sede storica dell’università, sulla facciata principale, sopra l’imponente portone è evidente la scritta “Gymnasium omnium disciplinarum”.
La data MDCI (1601) e il leone di San Marco sono testimonianza della Repubblica Veneta. Dal sottoportico si accede ad un atrio dalle pareti ricche di stemmi scolpiti e dipinti. Essi ricordano il potere esercitato da rettori e collaboratori. Chiude l’atrio una cancellata di ferro sormontata da una lunetta in cui trovano posto la vergine al centro, Santa Caterina patrona dei giuristi e San Tommaso patrono degli artisti, ai lati.
L’area del cortile antico era inizialmente occupata dall’albergo “al Bo”, da cui il nome (Bo’ è diminutivo di “Bove”= Bue).
L’albergo aveva il cranio di un bue nell’insegna, era famoso in tutta Europa e ospitava nobili e personaggi di grande spicco di passaggio in città. Era situato nella contrada delle “Beccherie” (che significa “macellerie” - oggi Via Cesare Battisti).
Per trasformare questo albergo in un edificio adatto ad accogliere le primitive “Scole” si apportarono parecchie modifiche. L’opera è attribuita all’architetto Andrea Moroni. Ma non tutti gli studiosi sono concordi, c’è chi ritiene che la scuola sia del Sansovino.
Questo cortile in ogni modo rappresenta una importante testimonianza del rinascimento padovano. Sull’architrave di fronte alla cancellata si può leggere “1552”, anno in cui si ristrutturava il lato orientale del colonnato.
Tra le tante cose, all’interno dell’Università è importante ricordare la presenza:
- del teatro anatomico costruito nel 1594 e usato fino alla fine dell’ ‘800: struttura lignea di forma ellittica a 6 giri
- della cattedra di Galilei da cui quest’ultimo faceva lezione di fisica
- della statua di Elena Cornaro Piscopia, prima donna laureata al mondo alla fine del 1600
Nel corso della sua lunga storia, l'Università di Padova fu luogo d'incontro di alcune tra le più importanti personalità europee ed italiane, tra le cui fila si annoverano personaggi del calibro di Leon Battista Alberti, Galileo Galilei, Nicolò Copernico, Melchiorre Cesarottie Pietro Martire Vermigli, William Harvey (il primo scienziato a descrivere accuratamente il sistema circolatorio umano e le proprietà del sangue pompato dal cuore in tutto il corpo), Tasso, Casanova, Vallisnieri, Vesalio (padre dell’anatomia moderna), Girolamo Fabrici d’Acquapendente (fece costruire il teatro anatomico), Gian Battista Morgagni(fondatore dell’anatomia patologica), Roberto Ardigò (Padre del positivismo italiano),Malacarne (fondatore dell’anatomia chirurgica), Sant’Alberto Magno, Vittorino da Feltre (fondatore della pedagogia), Pietro Bembo, Paolo Sarpi e tantissimi altri non meno importanti!
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