Padova è stata costruita dentro l’ansa del fiume Brenta, oggi il Bacchiglione, circa nel 1183 a.C. (proprio così, 500 anni prima di Roma!)
La leggenda dice che i nostri antenati arrivarono a Troia dall’Asia Minore, e precisamente da una regione che allora si chiamava Paflagonia (attualmente in Turchia). In quel periodo era in corso la famosa guerra di Troia e i nostri antenati si schierarono dalla parte dei troiani, che persero. Il loro Re morì e i superstiti seguirono il principe troiano Antenore nella sua migrazione verso la nostra regione lungo il mare Adriatico. Arrivarono nella terra tra i fiumi Brenta e Timavo (vicino Trieste), e si espansero nell’attuale nord-est italiano, l’Istria e la Dalmazia, insomma tutta la zona tra le Alpi e l’Adriatico. Qui i Veneti (Enetoi) lottarono contro gli Euganei sconfiggendoli e fondarono il primo nucleo abitativo che diventerà poi Padova. Gli Euganei, sconfitti, migrarono verso nord.
Nel giro di un paio di secoli i Veneti stringono relazioni amichevoli con i Romani. Da qui a diventare una città romana (detta “municipium”) il passo è breve: lo diventerà nel 49 a.C., ovvero 2061 anni fa! Per Padova cambiano tante cose: la civiltà romana si sovrappone a quella paleoveneta, cambiano le leggi, la religione, le strutture viarie, l’architettura, ma vengono mantenuti i costumi e le tradizioni. Padova diventa una delle più ricche città imperiali e di quell’epoca rimangono ancora delle testimonianze ben visibili. Era diventata la terza città per importanza dell’Impero, dopo Roma e Cadice (Cadiz).
Padova segue le vicende di Roma anche quando arrivano i barbari (circa 1.600 anni fa, nel 400), e viene quasi completamente rasa al suolo, sono i Padovani che insieme ai Trevigiani che scapparono nelle isole della laguna per sfuggire da Attila e da li fondarono Venezia!
Nel 1163 Padova diventa “Comune” e si iniziano i lavori di ricostruzione delle mura cittadine all’interno del fiume, ovvero significa che la città diventa una Repubblica indipendente sia da Venezia che dall’Impero Germanico.
Il 1200 per la nostra città è uno dei secoli più importanti, si costruisce il Palazzo della Ragione, nasce l’Università, Sant’Antonio vi soggiorna e predica (e nello stesso secolo inizia la costruzione della Basilica a lui dedicata), aumentano i traffici commerciali, si conosce un periodo di tirannia sotto il Signore Romano d’Ezzelino, dopo la quale inizia l’età d’oro del Comune.
Durante l’appartenenza alla Repubblica Serenissima di Venezia, Padova gode di un periodo di prosperità ineguagliabile, diventando una delle capitali culturali del mondo. La Repubblica assicurava la massima libertà di espressione di fede, cultura e libertà al contrario di tutti gli Stati allora esistenti, così da richiamare studenti ed insegnanti da tutta Europa, divenendo uno dei maggiori centri dell’aristotelismo e attirando numerosi ed illustri intellettuali, come Galileo Galilei, Copernico e altri.
Sempre nel periodo d’appartenenza alla Repubblica di Venezia, tra il 1400 e il 1800, vennero costruiti:
- il primo Orto Botanico al mondo (vicino il Prato della Valle)
- il primo teatro anatomico al mondo (dentro l’università)
- il Prato della Valle (piazza più grande d’Italia e seconda d’Europa dopo Piazza Rossa a Mosca)
- il Duomo (progetto di Michelangelo)
- la Sinagoga in ghetto, in favore e tutela della minoranza ebraica.
Con l’arrivo di Napoleone e la caduta della Repubblica di Venezia, Padova conosce un momento di crisi e regresso. Napoleone derubò molte opere d’arte della città (quasi tutto dalla Basilica di Santa Giustina e dal Duomo), distrusse altre chiese della città, distrusse alcune statue di Prato della Valle e portò via le ricchezze della città.
Padova fece parte dell’Impero Austriaco fino al 1866 (è in questo periodo che nasce lo spritz :).
Dal 1866 Padova entrò a far parte del Regno d’Italia.
A partire dagli anni sessanta, la città divenne il perno della graduale trasformazione economica della provincia di Padova da un'economia agricola in direzione di un'economia di servizi. L’università ed il Complesso Ospedale / Policlinico allargarono progressivamente la loro - già notevole - rilevanza scientifica nazionale, ed il loro ruolo centrale nell'articolazione dell'economia locale.
CURIOSITÀ
Padova è soprannominata la città dei 3 Senza: il santo senza nome, il prato senza erba e il caffè senza porte. Capiamo il motivo di questo curioso gioco di parole.
Santo senza nome: il santo patrono di Padova è Sant'antonio ma la Basilica a lui dedicata è nota a tutti semplicemente come la Basilica del santo. Padova, è una delle più importanti mete di turismo religioso al mondo ed è anche nota come “Città del Santo” ma, appunto, senza mai necessità di specificarne il nome.
Prato senza erba: si fa riferimento a Prato della Valle, una piazza della estensione di 90mila metri quadrati. Un tempo questo era un terreno paludoso, bonificato e riqualificato dal podestà Andrea Memmo. L’attuale nome Prato della Valle deriva dal toponimo Pratum, ovvero un ampio spazio usato a scopi commerciali, come il mercato di bovini e animali di grossa taglia. Uno spazio che poteva essere erboso ma non era il caso di Prato della Valle.
Caffè senza porte: lo storico Caffè Pedrocchi, realizzato nell’800 dall’architetto Giuseppe Japelli, divenne un rinomato luogo di incontro per accademici, intellettuali e uomini politici, anche di fama internazionale. Il caffè era noto come “il caffè senza porte” proprio perché aperto sia di giorno che di notte. Solamente nel 1916 iniziò a chiudere la sera; si temeva che le luci del locale potessero fornire agli austriaci, che stavano assediando e bombardando la città, importanti punti di riferimento.
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